Testimonianze

Testimonianza di chi ha vissuto l'ambiente mazziano

Buongiorno, sono una mazziana, non mi piace definirmi ex mazziana..... chi ha frequentato il collegio e vissuto nell'ambiente mazziano per cinque anni non può essere solo ex.... è mazziano per sempre, hai un timbro, una luce, te lo senti dentro. Io sono orgogliosa di averlo! Mi chiamo Maria Confente, facevo parte del collegio superiori negli anni 80, un gruppo di ragazze meravigliose, che facevano diventar matte le suore, ma ancora oggi le suore aspettano di vederci e abbracciarci con affetto e infinita amicizia! Insomma, noi ragazze abbiamo creato un legame profondo, di aiuto, ritrovi, serate in pizzeria, addirittura viaggi insieme, sostegno nella preghiera nei momenti difficili. Insomma, tanta sorellanza! Un legame forte, che ti riempie il cuore di gioia quando ci vediamo e di affetto perché sai che ognuna di loro c è , quando vuoi! Che presentazione, bella lunga! Era inevitabile, però, per far capire chi sono e perché mando questa mail a voi. Intanto mi congratulo con il" nuovo" giornalino, ha un "vestito diverso" , più gioioso. Di solito per leggerlo mi ritaglio un momento di relax, di tranquillità. Lo sfoglio, leggo e arrivo all'articolo di Sharon Falconetti, mi attira molto la foto di quei bimbi così allegri, mi inteneriscono i loro visi così simpatici e lei in mezzo a loro, altrettanto sorridente. Inizio a leggere, la parola cammino mi incuriosisce. Mentre lo leggo, mi si apre il cuore, mi hai catturata Sharon, scrivo questa mail alle suore perché spero che in qualche modo arrivi a te. Nell'articolo scrivevi che è complicato trasmettere quello che può significare cammino missionario, perché la parola missionario ti porta in luoghi lontani. Io voglio ringraziarti perché mi hai aiutata a capire l'importanza del mio agire quotidiano, del mio fare di ogni giorno, nella mia famiglia, nel mio lavoro, nell'essere mamma, moglie, maestra, figlia, amica, nipote, zia, collega, vicina di casa. Ogni giorno ha la preziosa opportunità di accettare ogni situazione e gioire di piccoli germogli, di un sorriso, di un gesto gentile, di una piccola attenzione fatta con il cuore. Non ti nascondo che mi sento fortunata di lavorare con i bambini, a scuola con loro è più semplice creare una scambio di empatia, di amorevolezza e calore! Loro sono meravigliosi e più semplici ... arrivano al cuore! Mi piace quando scrivi UNITI POSSIAMO FARE MOLTO! Mi piacerebbe conoscere anche altre esperienze, di altre mazziane come noi ( ormai lo sei anche tu, il timbro è arrivato anche a te ), cosa dici? Sarebbe bello condividere storie di cammini missionari nella vita di tutti i giorni, uno scambio di esperienze. Magari scritte nel giornalino, un modo per sentire meglio la nostra sorellanza! Grazie della tua profonda esperienza, ogni giorno chiedo a Don Mazza di aiutarmi nel fare bene, a parlare e aiutare a dare parola!

Un abbraccio! Maria

LA STRADA PER FONTANAFREDDA

Nel febbraio del 2016, dopo 40 anni di servizio prestato nell'Arma dei Carabinieri, sono andato in pensione e mi sono trasferito dal Comune di Gandino (BG), dove dal giugno 1983 al febbraio 2016 sono stato Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, a Valeggio sul Mincio. Una realtà quest’ultima, totalmente nuova e sconosciuta e senza alcun legame familiare o altri motivi che mi potessero indurre a questa scelta. All’inizio del 2014, maturata l'idea di andare in congedo, visto che sia a me che a mia moglie sarebbe piaciuto stabilirci sul Lago di Garda, una mattina decidemmo di raggiungere Peschiera. Qui tra le numerose agenzie immobiliari visitate, un agente della "Gabetti" ci ha presentato alcune soluzioni abitative in Peschiera e dintorni. Poiché le prime proposte non erano di nostro gradimento, ci è stato suggerito di vedere a Valeggio alcune nuove abitazioni che avrebbero potuto fare al caso nostro. Trascorso qualche giorno siamo tornati nuovamente all'agenzia e con l’addetto abbiamo visitato a Valeggio un quartiere completamente nuovo, sito a qualche centinaio di metri dal centro. Rimasti favorevolmente impressionati dalla zona, dalla tipologia delle costruzioni e dai costi molto vicini alle nostre disponibilità, senza esitare ulteriormente, abbiamo entrambi deciso di acquistare uno degli immobili che ci erano state proposti. Il 19 febbraio 2016, mio ultimo giorno di servizio nell'Arma, ci siamo definitivamente trasferiti nella nuova abitazione. Inizialmente, nonostante mia moglie fosse particolarmente entusiasta, io soffrivo la mancanza del mio lavoro, del luogo dove per oltre trent’anni avevo avuto la responsabilità di una Stazione dell’Arma su un territorio di 5 comuni e circa 18.000 abitanti. Improvvisamente mi sono sentito come disorientato, privato della mia intensa attività quotidiana, del mio ruolo istituzionale e del fatto di essere sempre in mezzo alla gente a gestire situazioni di ordine pubblico e di sicurezza che variavano di ora in ora: dal furto al sinistro stradale, dalla lite in famiglia al suicidio e quant'altro accade quotidianamente in ogni contesto sociale.

Pertanto, dopo qualche mese ho accettato una proposta di lavoro par-time, offertomi da un'agenzia investigativa di Milano per la quale ho deciso di prestare la mia attività per un periodo di quattro mesi. Questa esperienza mi ha entusiasmato, mi ha fatto sentire nuovamente utile e inoltre ho potuto esprimere tutta la competenza maturata durante gli anni trascorsi nell'Arma. La nuova attività mi aveva talmente preso che rimanevo lontano da casa giornate intere per effettuare accertamenti e indagini, in varie località della Lombardia, fino a sentirmi condizionato nella libertà e costretto a decidere di abbandonare.

Alla luce di questa esperienza mi son chiesto: “perché non entrare nel mondo del volontariato e dedicare il mio tempo alle persone che hanno bisogno e rendere un servizio alla società?” Con questo spirito (siamo nel 2017 ad un anno dal mio arrivo a Valeggio) mi sono attivato in tal senso. Avuta notizia che un'associazione di volontariato cercava autisti per trasporto di persone dal proprio domicilio ai vari Ospedali e Istituti della Provincia di Verona, ho dato subito la mia disponibilità e, motivato da un forte e sincero entusiasmo, ho iniziato il servizio di autista volontario.

Con il passare del tempo mi sono reso conto che il servizio di volontariato mi gratificava e mi dava serenità; inoltre mi permetteva di conoscere molte persone e realtà, tra le quali la Casa di Spiritualità di Fontanafredda in Valeggio, gestita da alcune suore dell'Istituto Don Mazza di Verona.

Ho potuto approfondirne la conoscenza grazie ai numerosi incontri e seminari organizzati durante l’anno. In tali occasioni vengono ospitati gruppi di persone che trascorrono un breve periodo in questo luogo speciale, circondato dalla natura. Qui possono trovare serenità e la possibilità di discutere le varie problematiche personali e familiari sempre supportate da personale competente invitato a seconda delle esigenze. Nei primi mesi del 2018, in occasione del Raduno Nazionale dei Carabinieri in congedo a Verona, un mio collega romano mi chiese se potevo indicargli un luogo per alloggiare un gruppo di soci provenienti da Roma. Chiesi pertanto alle suore che, entusiaste di ospitare per la prima volta un gruppo di ex Carabinieri, diedero il loro assenso.

Nel frattempo i miei incontri con le suore di Fontanafredda erano diventati sempre più frequenti. Avendo visto che presso la loro Casa c'era bisogno di svolgere dei lavori di manutenzione, giardinaggio, trasporto delle stesse suore presso il loro Istituto di Verona e in altri siti della provincia, ed altre varie attività, mi sono proposto di fornire il mio contributo di volontariato.

Non mi sembrava vero di poter trascorrere alcune ore in un contesto così gradevole, immerso nel verde e circondato da vigneti e frutteti; ritornavo col pensiero alle mie origini contadine e ai momenti spensierati trascorsi in mezzo ai campi con i miei genitori e fratelli. Anche ora, ogni volta che mi trovo a svolgere qualche attività in mezzo al verde che circonda la Casa di Spiritualità, provo un senso di serenità e di pace. Nella mia mente tornano i bei ricordi di gioventù, della quotidianità, di un mondo rurale passato con i suoi momenti di tanta fatica e lavoro ma anche di felicità e di allegria. Momenti generati dalle cose più semplici, dall'educazione e dal rispetto verso gli altri e dalla considerazione che veniva data alla vita e alla natura stessa.

E’ sempre bello ritornare ma anche solo immaginare la tranquillità, i colori e i tipici odori della campagna che abbellisce e rende speciale “la Casa di Fontanafredda”.

Luogo di spiritualità e di raccoglimento custodito gelosamente da Suor Raffaella, Suor Teresa, Suor Luigia e Suor Domenica alle quali mi sono affezionato e per le quali nutro particolare stima.

E' un luogo che mi sento di consigliare a qualsiasi persona e/o famiglia che voglia trovare uno spazio dove sostare per riflettere, riconciliarsi e pregare, lontano dal trambusto e dalla frenesia della vita moderna che ci ha "robotizzati" con la tecnologia e la globalizzazione fino a farci dimenticare il valore imprescindibile della vita e dei rapporti umani con il prossimo.

Sono onorato e felice di aver trovato lungo la mia strada .....Fontanafredda!!!

Giovanni Mattarello